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martedì 9 aprile 2013

Amore e Psiche in mostra a Torino, un percorso di ricerca spirituale


Nella fredda ed elegante Torino, a Palazzo Barolo, in pieno centro storico, in programma fino al  16 giugno 2013 c’è una mostra molto suggestiva, che io ho visitato e che vi illustrerò.

Il soggetto parte da una fiaba, quella di Amore e Psiche, tratta dalle Metamorfosi di Apuleio, e si propone di affrontare il tema del significato dell’anima  (Psiche in greco significa proprio Anima) e dell’evoluzione di essa nella spiritualità, nella cultura e nella filosofia occidentale.
La Mostra è organizzata molto bene, complice la stupenda location. Tramite luci e musiche si crea un’atmosfera suggestiva, che riesce ad isolare il visitatore nel tempo e nello spazio.
La storia di Amore e Pische è raccontata poco alla volta nelle varie stanze, ed è “spiegata” con commenti  molto chiari (cosa rara nelle mostre, ove spesso i commenti sono comprensibili solo agli addetti ai lavori, mentre l’Arte e la Cultura devono essere accessibili all’evoluzione di tutti).



Palazzo Barolo, via delle Orfane 7 Torino



Le stanze a loro volta sono suddivise in base alle tematiche:
-la tematica della bellezza e la connessa invidia,
-il tema della coscienza femminile e della ribellione alla società patriarcale,
-il tema della scelta, del conflitto interiore, e il conflitto uomo/donna,
-il tema dell’abbandono,
-il tema del viaggio, della ricerca, delle prove della vita
- il tema del sonno e della morte,
-infine il trionfo dell’Amore.       




Canova Amore e Psiche



Queste tematiche sono accompagnate da opere d’arte di gran pregio: gessi del  Canova; opere scultoree di Salvador Dalì, tele di Tamara De Lempicka


Salvador Dalì Space Venus



Molto in sintesi la storia di Amore e Psiche si può così descrivere:

Ambientazione: antica Grecia, meglio ancora mitologia greca, sebbene Apuleio sia uno scrittore romano del secolo II d. C.

Psiche è una ragazza molto bella, la terza di tre sorelle, talmente bella da suscitare non solo l’invidia delle sue sorelle ma anche di Afrodite, dea della bellezza.
Pur essendo umana e non divina Psiche è bellissima e provoca le ire della Dea, che chiede al figlio Eros, Dio dell’Amore di far piombare sulla ragazza una terribile maledizione: non troverà mai marito, se non un vecchio storpio, e non conoscerà l’amore.


Tuttavia Eros disobbedisce all’ordine della madre  e porta la ragazza a vivere con sé in un magnifico Palazzo, avvertendola però che non potrà mai vedere il suo volto. I due amanti potranno vedersi solo nell’oscurità, altrimenti l’incantesimo svanirà.
Tuttavia la ragazza, proprio nel momento in cui è gravida dell’erede divino di Amore, spinta dalle sorelle (tema dell’invidia, ma non solo, tema anche della ribellione della donna alle imposizioni dell’uomo) e spinta da curiosità, durante la notte, scopre il volto di Amore, scottandolo con l’olio bollente della lanterna.


A questo punto Amore, che già aveva disobbedito all’ ordine della madre, è costretto ad abbandonare Psiche, che, innamorata, vagherà per cercarlo a lungo, tentando anche il suicidio disperata e salvata dal Dio Pan.
Stremata si rivolgerà a Venere, che indignata (anche perché non vuole diventare nonna così giovane) sottopone Psiche a tre prove difficilissime.
Il viaggio è la metafora del viaggio interiore e le prove sono la metafora delle difficoltà e delle lotte della vita, nelle quali si trova sempre un essere offertoci dalla benevolenza dell’Universo disposto ad aiutarci e a tenderci la mano.



Psiche supera le tre prove e arriva alla prova più difficile, la discesa negli inferi per catturare la bellezza di Proserpina (dea dell’Ade)  e qui ancora una volta viene sopraffatta dalla sua stessa curiosità. Supera la prova ma apre la scatola contenente il segreto della bellezza di Proserpina e piomba in un sonno eterno.


La discesa agli inferi è il simbolo dei fallimenti della vita.

Il sonno eterno ricorda quello di Giulietta di Shakespeare  e di Biancaneve della celebre fiaba di Walt Disney.


E così. Eros, tenuto prigioniero dalla madre, scappa e salva l’amata, che attraverso le prove e i fallimenti ha dimostrato il suo amore.
I due verranno uniti in matrimonio da Giove.

Al di là della vicenda molto arziglogolata e molto bella e qui sintetizzata, sono molto interessanti le metafore e gli insegnamenti, e la mostra mette tutto bene in evidenza.
Il significato della favola è la  redenzione dell' anima attraverso l'amore.
Solo con l’amore l' anima si stacca dal corporale e si eleva al divino.
L’amore è prima di tutto unione delle Anime.
Questa è le sintesi di una tematica molto complessa  che  parte dalla favola di Apuleio ,per essere  sviluppata nella nostra cultura da Dante ( Beatrice)  Shakespeare,  fino ad arrivare all’eterno femmineo di Faust 


Canova Amore e Psiche gesso
copyright Miriam Caputo

immagini tratte dal web

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