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lunedì 27 maggio 2013

Salone internazionale del libro di Torino, il mio resoconto finale


Fra  le presentazioni cui ho assistito domenica 19 maggio al Salone del libro di Torino (che per me è stata la giornata conclusiva) si può rinvenire un trait d’union: le presentazioni di libri sono diventate dei veri e propri spettacoli, commiste di musica e di teatro, anche ad alti livelli. A ciò si aggiunga che il tema centrale di quest’ultima edizione del Salone, appena trascorsa, era proprio la “creatività”.
È molto bello che la creatività sia “unica” e che non ci siano compartimenti stagni, poiché anche la scrittura è una forma di Arte a tutti gli effetti ed è giusto che si fonda con altre forme creative. Per parte mia è anche giusto che l’artista vero si formi su tutto, e non si soffermi su una tecnica specifica, ma è giusto che il punto focale sia la trasmissione di “emozioni”.
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La prima presentazione cui ho assistito domenica 18 maggio, è stata quella dell'Ulisse di James Joyce nella traduzione di Gianni Celati per Einaudi Editore, accompagnata dall'esibizione magistrale del "monologo di Molly Bloom " da parte dell'attrice Chiara Caselli

La seconda presentazione cui ho assistito è stata quella de “Il corpo umano” opera seconda del giovanissimo e talentuoso scrittore Paolo Giordano, già vincitore del premio Strega con il suo romanzo d’esordio, “La solitudine dei numeri primi”.
Personalmente “il corpo umano” non mi è piaciuto molto, l’ho trovato davvero difficile da leggere, a tratti, mentre “la Solitudine dei numeri primi” l’ho letteralmente divorato, ed ho apprezzato la grande introspezione psicologica dei personaggi.Tuttavia questa presentazione mi è piaciuta molto, sia per l’aspetto artistico (accompagnamento con musicisti  bravissimi, letture di un attore davvero emozionanti, proiezioni di video e film, luci soffuse) sia per il taglio che Giordano stesso ha voluto dare.

© Miriam Caputo

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Paolo Giordano ph copyright Miriam Caputo

Chiara Caselli ph copyright Miriam Caputo












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è una falsa convinzione dettata dall'ignoranza che tutto che ciò che sia su internet sia libero. Invece senza autorizzazione è vietato scaricare anche per uso personale ciò che è coperto da © Si veda a tal proposito il mio Reportage su Oubliette magazine sul dibattito, svoltosi all'ultima edizione del Salone del libro, sulle nuove tecnologie e la tutela del diritto d'autore.




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