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martedì 16 luglio 2013

"Ferragosto in giallo"



Ferragosto in giallo


Giugno 2013

Autori: Andrea Camilleri, Gian Mauro Costa,  Alicia Giménez Bartlett, Marco Malvaldi, Antonio Manzini, Francesco Recami

Siamo alla metà di luglio, ma questo libro mi ha già fatto spostare le lancette dell’orologio in avanti, verso le fatidiche vacanze, anche se non tutti i racconti sono ambientati in un luogo di vacanza, l’atmosfera che si respira in tutti è comunque estiva. Infatti anche per chi rimane in città, l'estate ha sempre un altro sapore, ha un suo fascino, un suo “calore”. La bravura degli scrittori selezionati per questa raccolta è proprio questa, calarci nell’atmosfera.
Il tema è unico e la fantasia degli autori si è sbizzarrita, proiettando i protagonisti delle loro opere di sempre  in  questo momento speciale, dal celebre commissario Montalbano, a Massimo del bar Lume (loro sono già in luogo di vacanza, mannaggia…) alla casa di ringhiera di Milano, a Rocco Schiavone a Roma, Petra e Garzón nella” caliente” Barcellona, e, infine, Baiamonte, l’unico che effettivamente indaga in un luogo di villeggiatura, anche per lui.

Il commissario Montalbano si trova a indagare sulla morte di un ragazzo avvenuta proprio a Marinella, alle porte di casa sua…Forse si tratta di overdose…forse di altro… Spassosissimo il racconto del ferragosto di Marinella, quando fiumi di persone si riversano sulla spiaggia, alla spicciolata. Personalmente quando Camilleri racconta della preparazione delle feste e della cucina siciliana mi fa passare quasi in uno stato di estasi, e di sana invidia! Credo che Andrea Camilleri non abbia bisogno di altre presentazioni, perché è talmente bravo e spassoso, che  non c’è  bisogno di aggiungere altro.

Marco Malvaldi supera sé stesso nella sua scientificità in questo episodio. Davvero mirabile la spiegazione sulla sigaretta elettronica, per bocca di Massimo, il quale indagherà (sempre in maniera ufficiosa) con i vecchietti frequentatori del suo bar sull’omicidio di un turista russo, antipatico ed arrogante, avvenuto in un ristorante di Pineta, stracolmo di turisti per Ferragosto

Proseguono le avventure di Rocco Schiavone, nato dalla penna di Antonio Manzini.
Il commissario di Trastevere indaga su una rapina avvenuta con modalità molto particolari in una banca un po’ fuori Roma, ad Ostia, e si ritrova a pranzare con la sua assistente Elena sul litorale laziale. L’episodio si riallaccia a quello di Capodanno perché il commissario sta aspettando il trasferimento e non sa dove, questo conferisce al personaggio un tratto malinconico che lo contraddistingue.

L’episodio della casa di ringhiera di Francesco Recami si può definire “avventuroso”. È un’avventura senza eguali quella che capita a Luis, lui che a Capodanno stava per morire di infarto per la sua macchina, adesso è costretto ad usarla solo ed esclusivamente per cavalleria, per una bella ragazza. Tutto in una notte, al limite dell’irreale e dell’onirico.

Gian Mauro Costa in “Lupa di mare” fa delle descrizioni molto particolareggiate, nel bene, nel descrivere i luoghi di villeggiatura, le sensazioni dei protagonisti, l’elettrotecnico-investigatore Baiamonte e  Rosa, la sarta (ma il punto di vista, l’occhio di osservazione è di Baiamonte) sia nel male, nel descrivere ciò che accade, cosa che per ovvi motivi non posso riportare. Il tratto distintivo di questo racconto  è proprio questo, lo definirei prima di tutto descrittivo.

Infine, l’unica scrittrice donna e l’unica donna ad indagare Petra. Un racconto davvero sublime. Rende bene la città, Barcellona, piena di turisti, mentre Petra e Garzón devono indagare sull’omicidio della moglie di un collega, sul quale convergono tutti gli indizi. È un caso molto delicato quindi, affrontato con il giusto rigore scientifico, tutti i pezzi si incastrano perfettamente alla fine e senza che manchi una dose di sentimento. Da appassionata lettrice di Agatha Christie posso dire che l’autrice non ha nulla da invidiare, anche perché, come già detto, c’è diabolicità, perfezione e passionalità, che deriva probabilmente dalle origini iberiche e quindi mediterranee della scrittrice.


Dopo Un Natale in giallo, e Capodanno in giallo, “Ferragosto in giallo" è una raccolta da consigliare sia sotto l’ombrellone sia per chi rimane in città. Perché vacanza non è solo mare (certamente se c’è è meglio) ma è viaggiare con la fantasia.

© Miriam Caputo






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