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giovedì 10 luglio 2014

"Vacanze in giallo" Sellerio editore




Vacanze in giallo
Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami, Robecchi, Savatteri
Sellerio editore
2014
Collana : la memoria
p.  304


Le raccolte di racconti “a tema” edite da Sellerio sono sempre una garanzia di qualità, di piacevolezza nella lettura, oltre che una grafica fra le migliori in assoluto.
Devo riconoscere che fra tutte le raccolte questa è senz’altro quella di più alto livello, senza nulla togliere alle altre e, puntualizzando che è la mia opinione personale di lettrice. Prima di tutto perché i racconti mi sono piaciuti proprio tutti. Normalmente ce n’è sempre uno che piace meno degli altri, qui posso solo dire quello che mi è piaciuto di più. Potrei, anzi, perché non ve lo dirò, ma lo intuirete magari da quello che scriverò. Inoltre ciò che alza “la tacca” è l’aspetto emotivo delle narrazioni, che per me è un lato fondamentale, che richiedo in un qualsiasi racconto o libro.
Ed è proprio da questo punto di vista che ve ne parlerò, senza accennare alle trame, anche per non rovinarvi la sorpresa. Vi descriverò brevemente i racconti tramite le emozioni che mi hanno suscitato, cosa che peraltro faccio sempre nelle mie recensioni, dopo una breve descrizione della trama.
Li tratterò non nell’ordine in cui si trovano nel libro, ma nell’ordine in cui li ho letti io.
Posso infine dire che il libro è uscito esattamente una settimana fa, io ho aperto il pacchetto giovedì sera e l’ho terminato ieri: sei giorni, tenendo conto che nel frattempo, come è mia abitudine, ho letto anche altro, si può dire che l’ho divorato. E ciò è già di per sé positivo.


scattata immediatamente dopo l'apertura del pacco 
ph © Miriam Caputo



ANTONIO MANZINI “ROCCO VA IN VACANZA”- Geniale. Non ci sono aggettivi per descrivere meglio questo racconto, per come è scritto, con naturalezza di stile e verità, per il climax che crea in poche pagine, e poi per la storia stessa. Perché Rocco trova sempre una soluzione, Rocco è la soluzione. Io sono di parte, lo so, ma Rocco lo adoro, è stato un amore a prima vista e so di non essere la sola! Resto sempre fermamente convinta che Rocco sia l’uomo di cui la Giustizia italiana ha bisogno. Non dico se fossero tutti come Rocco, perché Rocco è unico, ma se ce ne fossero un po’, cento, mille, forse si potrebbe sconfiggere questo laido sistema di corruzione, assenza di meritocrazia e ingiustizia che c’è nel nostro paese. Rocco è un uomo che pare duro ma ha un gran cuore. Adesso mi devo fermare, ma andrei avanti per ore a tessere le lodi di Rocco.

MARCO MALVALDI “ARIA DI MONTAGNA” –Spassosi, i vecchietti del bar Lume (che però sono in vacanza) e spassoso il racconto. Leggere Marco Malvaldi è sempre un buon antidoto alla noia e alla malinconia, perché ha uno stile frizzante, arguto e divertente, leggero ma non superficiale. Infatti non mancano alcune frecciatine al sistema anche qui. Ricorda una certa commedia all’italiana, un cinema che non c’è più, ed è forse questa l’unica nota di nostalgia. Per il resto è fresco come l’aria di montagna, ma anche come l’aria di Pineta!

ALICIA GIMÉNEZ-BARTLETT “UNA VACANZA DI PETRA” (con traduzione di Maria De Nicola). Petra è un’altra delle mie eroine, e quindi sono di nuovo un po’ di parte. Anche l’autrice è una delle mie preferite per la sua capacità di dosare sapientemente leggerezza e profondità (direi che tutti gli autori di questa raccolta hanno questa capacità). In questo racconto tuttavia Petra è in una veste totalmente nuova! Lei, una donna così indipendente e così dedita al lavoro, non si trova con Fermin Garzon, ma si trova con i bambini (non i suoi, ci mancherebbe, quelli del marito) in un villaggio turistico. E ne esce un racconto gradevolissimo, ironico, anche avventuroso, perché con i bambini non si sa mai cosa possa capitare.

ALESSANDRO ROBECCHI- "IL TAVOLO" Ho conosciuto Alessandro Robecchi al Salone del Libro di Torino, dove presentava “Questa non è una canzone d’amore” e mi è rimasto simpatico da subito, e così è la sua scrittura. Non sapevo neanche cosa fosse “Il tavolo”, adesso lo so. L’autore è  molto bravo a descrivere l’aridità, la solitudine e la malinconia della Milano estiva, e anche in questo racconto viene celebrata l’inefficienza della burocrazia e della giustizia, perché il protagonista, derubato, dovrà arrangiarsi da solo.

FRANCESCO RECAMI- "GIALLO A MILANO (MARITTIMA)" I racconti di Recami sono sempre ricchi di equivoci e colpi di scena, e sono spesso un’odissea. Ricordo bene quello con “Elenoire” della raccolta “ferragosto in giallo” di un anno fa. Tuttavia il racconto di quest’anno l’ho trovato più divertente, sebbene sia sempre presente una nota di amarezza nel descrivere le difficoltà dei rapporti familiari e il modo in cui vengono trattati gli anziani. La casa di ringhiera, il condominio sono uno specchio della famiglia e dei suoi problemi. Qui non siamo nella casa di ringhiera, siamo al mare, ma i contrasti, l’incomunicabilità non sempre vanno in vacanza.

GAETANO SAVATTERI- IL LATO FRAGILE Non conoscevo questo scrittore e leggerlo è stato per me una piacevolissima scoperta. Rimedierò al più presto a questa lacuna, perché “Il lato fragile” mi ha colpita. In poche pagine viene descritto un mondo, dall’aeroporto Falcone e Borsellino, al mare della Sicilia, alle cassatine calde, alle vie di Palermo, al lato oscuro . . . E viene descritto il mondo interiore del personaggio, un gran bel personaggio. Sono sempre affascinata dai racconti che contengono verità. In uno stile poetico, nel senso di emozionante, vengono toccate due realtà a me molto care: la Sicilia e la legalità.

© Miriam Caputo

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