Era di maggio-Antonio Manzini, Sellerio editore
La memoria
Luglio 2015
Questa non è la recensione dell'ennesima donna innamorata di Rocco Schiavone. Queste poche righe vogliono essere l'elogio di Antonio Manzini come scrittore e come creatore di un personaggio tanto straordinario. E della casa editrice che, nel triste panorama dell'editoria italiana, sa mantenere una qualità così alta.
Sicuramente Era di maggio è il più completo dei quattro romanzi con protagonista Rocco Schiavone, il quale, in quest'opera raggiunge l'apice della sua ironia ma, a mio modestissimo parere, si è anche intenerito. Oppure dietro la sua scorza dura è sempre stato tenero e romantico.
Il più completo dicevo, perché ci sono molteplici vicende, alcune rimaste irrisolte dal precedente Non è stagione, strascichi quindi, ma anche vicende nuove, e spiragli... Chiuso il libro sono rimasta come sempre con un groppo alla gola e con una morsa allo stomaco, perché Antonio Manzini è uno dei pochi capace ancora di emozionarmi.
Una scrittura completa per la molteplicità delle vicende - alcune invero lasciate ancora irrisolte, creando un ponte con il prossimo romanzo- per i luoghi -Rocco attraversa l'Italia da nord a sud- per le descrizioni, e per i registri narrativi. Dal comico, all'azione, al poetico, al drammatico.
Dicendovi che Era di maggio è il più completo, nulla voglio togliere agli altri romanzi di Antonio Manzini. Io ho adorato Pista Nera, e conosco la penna di Antonio ancora da prima, dai racconti delle raccolte in giallo Sellerio, come l'Accattone, ai racconti scritti a quattro mani con Niccolò Ammaniti, come Sei il mio tesoro.
Se non lo avete ancora letto, non aspettate a farlo. Presto verrà girata la versione televisiva, che sono sicura sarà bellissima, ma leggetelo da subito. Ne vale la pena.
Copyright Miriam Caputo, riproduzione riservata.
"Non era mai stato capace di addormentarsi abbracciato a una donna che non fosse Marina. Con lei riusciva a passare una notte intera aggrovigliato al suo corpo senza spostarsi, senza sgranchirsi le braccia, cullato dal suo respiro si addormentava per inseguirla nei sogni"