Alicia
Giménez Bartlett
Segreta
Penelope
Sellerio
editore
Seconda
edizione agosto 2013, La memoria
Traduzione:
Maria Nicola
“Io
stavo a guardarla affascinata. Capivo che era straordinaria, che sfuggiva alle
regole del branco, di qualsiasi branco. Non solo non seguiva la corrente, ma
neppure andava controcorrente. Io, Gabriel, tutti gli amici e gli amici degli
amici, non avevamo che due vie fra cui scegliere: a favore o contro. Lei no,
lei partiva per la tangente, scartava di lato e non si collocava da nessuna
parte. Era libera come fumo, mentre noi facevamo la parte del fuoco divoratore,
consumandoci inutilmente, bruciando a poco a poco nel gran falò generale,
trovando sempre meno materiale da bruciare”.
Segreta
Penelope è la storia di Sara, è la storia di un suicidio. Il romanzo inizia
proprio dal suo funerale, andando a ritroso nella sua vita. Ad indagare sulle
ragioni del suicidio è la voce narrante, una delle sue amiche, che cerca se
possibile di darsi una spiegazione, scavando su Sara, sulle sue amiche, sulla
figlia di Sara, con la quale aveva un rapporto conflittuale, sugli amici
comuni, sul marito di Sara, e anche su se stessa. Quella che è la voce narrante
è sicuramente l’amica che conosce meglio Sara, o quanto meno quella che
rispetta la sua natura speciale, come si evince dalle citazioni che vi ho
riportato.
Non
sempre le indagini hanno una risposta certa, spesso portano a nuove domande, e
l’autrice cerca di rispondere anche a queste, in una ricerca infinita.
Nonostante la profondità dei contenuti, questo romanzo, che può senz’altro
definirsi un romanzo psicologico, con risvolti anche sociali, non ha uno stile
pesante, perché la penna è quella di Alicia Giménez Bartlett, la madre di Pedra
Delicado, un personaggio meraviglioso, forte e indipendente, come ho già avuto
modo di dirvi qui.
Gli
aspetti su cui si sofferma sono molteplici, quelli che più hanno colpito me
sono due: la condizione della donna, l’obbligo sociale della maternità: c’è una
propensione naturale? (la segreta Penelope) Siamo tutte portate allo stesso
modo? Quali possono essere le conseguenze di una scelta sbagliata su una donna
diversa dalle altre? e sui suoi figli?
Il
secondo aspetto è la sorte delle persone “speciali” che non corrispondano ai
canoni, che non si adeguino alle convenzioni, che siano libere, ma che
finiscano per essere schiave più degli altri, quando, costrette dagli eventi,
finiscano, per volontà o per caso, trascinate dalla corrente. . .
Ogni
tanto tutti dovremmo porci queste domande, c’è chi se le pone quotidianamente,
chi mai, ma ogni tanto forse sarebbe la dose giusta.
Quindi
almeno una volta nella vita dovremmo leggere questo tipo di libri.
Io li
leggo spesso, per una mia propensione naturale e mi sento di fare un
accostamento con lo stile psicologico di Javier Marias.
© Miriam Caputo
“Quegli
occhi grandi e neri che aveva, bellissimi, rimasero per un momento in sospeso,
come se non mi capissero, come se tutta l’aggressività che vi era nelle mie
parole non potesse venire da me. Poi fece una di quelle cose tipiche di lei,
così speciali, così pazze, capaci di mettere fine a ogni discussione salvando
sempre l’amicizia. Scoppiò a ridere a crepapelle”.
L'autrice
Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno di troverà(2011) e Exit (2012). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.
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