Non credo esista un genere particolarmente indicato da
consigliare per le vacanze, né che le letture estive debbano essere per forza
leggere e/o poco impegnate, semplicemente vi consiglierò dei libri che mi
piacciono, sperando di fare cosa gradita pure a voi.
Personalmente, oltre ai libri che metto in valigia, adoro
esplorare le librerie locali. Sono un’inguaribile romantica e mi piace ricordare
che quel determinato libro l’ho acquistato e letto lì. . .Mi piace legare il
ricordo del luogo ai libri, come se fossero la colonna sonora della mia
vacanza.
Accanto ai libri che vi consiglio troverete un breve
commento e il link alla recensione (mia) oppure l’incipit (o un estratto)
VACANZE IN GIALLO
Sellerio editore
2014
suspance
e divertimento, la migliore fra le migliori raccolte di gialli. Recensione: clicca qui
PISTA NERA
Sellerio editore
2013
c’è scritto da qualche parte che le letture
estive devono essere ambientate per forza d’estate? No! Questo romanzo si svolge in una località
di vacanza (Champoluc) ma d’inverno. Leggetelo, perché vi innamorerete, come me,
del commissario, anzi no, vice questore Rocco Schiavone.
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MASCHIO BIANCO ETERO
Einaudi Stile libero
2014
Consigliatomi dal libraio della
libreria Aubert di Aosta, mi disse: “Se ti piace Bukowski ti piacerà anche
questo” ed è stato proprio così Kennedy, ovvero Niven, mi ha conquistata.
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E L’ECO RISPOSE
Piemme
2013
una lettura commovente, una scrittura,
quella di Khaled Hosseini che è pura poesia.
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ARGENTO VIVO
Sellerio editore
2013
un giallo senza morto e senza i vecchietti del
bar lume, ma è comunque divertente, se
vi piace lo stile di Marco Malvaldi, pieno di battutine argute, di giochi di
parole, di colpi di scena.
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FIGURACCE
a cura di Niccolò Ammaniti
Einaudi Stile Libero
2014
fresco fresco arrivo in libreria. Lo sto leggendo anche io, è una raccolta di racconti a cura di Niccolò Ammaniti, nella quale otto scrittori narrano le loro peggiori (o migliori) gaffes. Non ho iniziato a leggerlo in ordine (non lo faccio mai con le raccolte di racconti) ma ho iniziato dal mio preferito, il mio idolo: Niccolò. L’ho sempre adorato, per la sua scrittura umana e vera, priva di finzioni e orpelli inutili (che personalmente odio sia in chi scrive, sia in chi parla, sembra quasi che lo facciano apposta per mettere in difficoltà l’interlocutore, per farsi “fighi”… ma è meglio che mi fermi. . . ). Lo adoro per le emozioni che mi ha sempre suscitato, nelle viscere prima di tutto, rimanendomi poi i suoi romanzi, e suoi racconti, nel cuore. Qui però l’ho ritrovato in una veste nuova, di curatore della raccolta, ma non solo, il suo racconto mi ha fatta piegare in due dalle risate, e mi ha sorpresa!
Incipit:
"Ho un incubo ricorrente.
Sono nello stadio Olimpico. Le curve e le tribune gremite di gente che aspetta un concerto di musica rock. Io mi trovo dietro le quinte, tra cavi e casse acustiche e mi domando cosa diavolo ci faccio lì.
Arriva un tipo basso, sempre lo stesso. Al collo ha appeso un pass con sù scritto "Milo Stangoni". Pizzetto da capra, capelli tinti nero corvino incollati al cranio, bermuda da cui escono i polpaccioni pelosi e scarpe da basket senza calze. Mi sorride e mi porge una meravigliosa chitarra elettrica verde pisello. . .
- Vai. Dài, - mi spinge stringendo il pugno.
- Dove? - Chiedo io.
- E come dove? Lì, - mi indica il palco.
- E che devo fare?
- Come, che devi fare? Devi suonare.
Scuoto la testa mentre l'angoscia mi travolge. - Io? Mia io non so suonare. Non ho mai suonato in vita mia."
C’è uno scrittore che sto scoprendo io stessa, che ha una
produzione letteraria sconfinata, rispetto alla sua breve vita (1911-1969) e
che ha spaziato dal genere giallo, al nero, al rosa. Sto parlando di Giorgio
Scerbanenco. Recentemente è stato
ripubblicato sia da Sellerio che da Garzanti.
Vi consiglio la lettura di una raccolta di racconti UCCIDERE
PER AMORE e un giallo ambientato nella Milano degli anni 60 “I milanesi
ammazzano al sabato”.
La scrittura di Scerbanenco è asciutta e lucida, come piace
a me.
Uccidere
per amore (Sellerio 2013,
sesta edizione), sono una serie di racconti gialli
aventi per protagoniste le
donne e le loro passioni. In passato sono stati pubblicati dalle riviste femminili con
cui lo scrittore collaborava o che dirigeva e sono una fusione originale di
giallo e di rosa.
da "Una giovane sposa":
"Cara Bice non è la prima volta che litighiamo ma ora sono sicura che è l'ultima. Ci conosciamo fin da ragazze, quindi possiamo parlare senza tante storie. Tu hai forse solo un difetto, ma grandissimo: sei invidiosa. Ti ho perdonata tante volte questa debolezza perché capisco che una come te, senza bellezza e con pochi soldi, debba sentire invidia per l'amica che è bella e che ha quattrini, ma vi sono dei limiti e tu li hai superati".
da "Una giovane sposa":
"Cara Bice non è la prima volta che litighiamo ma ora sono sicura che è l'ultima. Ci conosciamo fin da ragazze, quindi possiamo parlare senza tante storie. Tu hai forse solo un difetto, ma grandissimo: sei invidiosa. Ti ho perdonata tante volte questa debolezza perché capisco che una come te, senza bellezza e con pochi soldi, debba sentire invidia per l'amica che è bella e che ha quattrini, ma vi sono dei limiti e tu li hai superati".

Incipit:
"Duca Lamberti disse: "Sì" Non era un'interrogazione, era un'approvazione.
L'uomo anziano ma robusto, solido, largo, muscoloso, velloso, alle orecchie e alle sopracciglia, dall'altra parte del tavolo riprese allora a parlare. "Ogni volta che andavo al commissariato il commissario mi diceva: <Stia tranquillo che ritroviamo la sua bambina, abbia pazienza, sa, c'è tanto lavoro.> Io andavo una volta alla settimana al commissariato e il commissario mi ha risposto sempre la stessa cosa, che avrebbe ritrovato la mia bambina, ma sono passati cinque mesi e non l'hanno trovata, e io non vivo più. Brigadiere, per pietà me la ritrovi lei, se no, io non so cosa faccio."
Duca Lamberti non era brigadiere ma non lo corresse . . . "
"Duca Lamberti disse: "Sì" Non era un'interrogazione, era un'approvazione.
L'uomo anziano ma robusto, solido, largo, muscoloso, velloso, alle orecchie e alle sopracciglia, dall'altra parte del tavolo riprese allora a parlare. "Ogni volta che andavo al commissariato il commissario mi diceva: <Stia tranquillo che ritroviamo la sua bambina, abbia pazienza, sa, c'è tanto lavoro.> Io andavo una volta alla settimana al commissariato e il commissario mi ha risposto sempre la stessa cosa, che avrebbe ritrovato la mia bambina, ma sono passati cinque mesi e non l'hanno trovata, e io non vivo più. Brigadiere, per pietà me la ritrovi lei, se no, io non so cosa faccio."
Duca Lamberti non era brigadiere ma non lo corresse . . . "
Infine, last but not least, se avete un e- reader ( e così avrete risolto anche il problema dello spazio nella valigia) vi consiglio di dare un’occhiata al sito di una casa editrice nuova e molto promettente i “Nativi digitali”. Io sto leggendo la raccolta di racconti (nove per la precisione) “Musica in lettere” .
Il fil rouge è la musica, ciascun racconto è ispirato ad una canzone.
Gli autori, molto preparati, sono autori o collaboratori Nativi Digitali e i
racconti, per quello che ho letto fino ad adesso, sono di ottima qualità.
Potete scaricarlo gratuitamente qui
“Tutte le canzoni nascondono un mondo dentro di loro.
Tutti i racconti
nascondono un mondo dentro di loro. Perché non far
incontrare le due
cose? Questa, in sintesi, è l'idea dietro “Musica in...
lettere!”.
Di canzoni che raccontano storie memorabili ce ne sono
tantissime. Di
storie basate su canzoni, forse un po' meno. Eppure il
potenziale
suggestivo, ancora prima che narrativo, di tanti brani
è innegabile. Nella
vita di ognuno di noi ci sono canzoni “mitiche”, che
associamo a ricordi,
luoghi, persone. Ecco, perché non trarre ispirazione da
queste suggestioni
per scrivere dei racconti brevi, pungenti ma evocativi
come del resto sono
le canzoni?”
Non mi resta che augurarvi buone vacanze e buone letture!
Miriam Caputo © riproduzione riservata
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Botero |
immagini tratte dal web
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