Giménez-Bartlett,
Malvaldi, Manzini, Recami, Robecchi, Savatteri
Sellerio
editore
2014
Collana
: la memoria
p. 304
Le raccolte di racconti “a tema”
edite da Sellerio sono sempre una garanzia di qualità, di piacevolezza nella
lettura, oltre che una grafica fra le migliori in assoluto.
Devo riconoscere che fra tutte le
raccolte questa è senz’altro quella di più alto livello, senza nulla togliere
alle altre e, puntualizzando che è la mia opinione personale di lettrice. Prima
di tutto perché i racconti mi sono piaciuti proprio tutti. Normalmente ce n’è
sempre uno che piace meno degli altri, qui posso solo dire quello che mi è
piaciuto di più. Potrei, anzi, perché non ve lo dirò, ma lo intuirete magari da
quello che scriverò. Inoltre ciò che alza “la tacca” è l’aspetto emotivo delle
narrazioni, che per me è un lato fondamentale, che richiedo in un qualsiasi
racconto o libro.
Ed è proprio da questo punto di
vista che ve ne parlerò, senza accennare alle trame, anche per non rovinarvi la
sorpresa. Vi descriverò brevemente i racconti tramite le emozioni che mi hanno
suscitato, cosa che peraltro faccio sempre nelle mie recensioni, dopo una breve
descrizione della trama.
Li tratterò non nell’ordine in cui
si trovano nel libro, ma nell’ordine in cui li ho letti io.
Posso infine dire che il libro è
uscito esattamente una settimana fa, io ho aperto il pacchetto giovedì sera e
l’ho terminato ieri: sei giorni, tenendo conto che nel frattempo, come è mia
abitudine, ho letto anche altro, si può dire che l’ho divorato. E ciò è già di
per sé positivo.
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scattata immediatamente dopo l'apertura del pacco
ph © Miriam Caputo
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ANTONIO MANZINI “ROCCO VA IN
VACANZA”- Geniale. Non ci sono aggettivi per descrivere
meglio questo racconto, per come è scritto, con naturalezza di stile e verità,
per il climax che crea in poche
pagine, e poi per la storia stessa. Perché Rocco trova sempre una soluzione,
Rocco è la soluzione. Io sono di parte, lo so, ma Rocco lo adoro, è stato un
amore a prima vista e so di non essere la sola! Resto sempre fermamente
convinta che Rocco sia l’uomo di cui la Giustizia italiana ha bisogno. Non dico
se fossero tutti come Rocco, perché Rocco è unico, ma se ce ne fossero un po’,
cento, mille, forse si potrebbe sconfiggere questo laido sistema di corruzione,
assenza di meritocrazia e ingiustizia che c’è nel nostro paese. Rocco è un uomo
che pare duro ma ha un gran cuore. Adesso mi devo fermare, ma andrei avanti per
ore a tessere le lodi di Rocco.
MARCO MALVALDI “ARIA DI MONTAGNA” –Spassosi,
i vecchietti del bar Lume (che però sono in vacanza) e spassoso il racconto.
Leggere Marco Malvaldi è sempre un buon antidoto alla noia e alla malinconia,
perché ha uno stile frizzante, arguto e divertente, leggero ma non
superficiale. Infatti non mancano alcune frecciatine al sistema anche qui.
Ricorda una certa commedia all’italiana, un cinema che non c’è più, ed è forse
questa l’unica nota di nostalgia. Per il resto è fresco come l’aria di
montagna, ma anche come l’aria di Pineta!
ALICIA GIMÉNEZ-BARTLETT “UNA
VACANZA DI PETRA” (con traduzione di Maria De Nicola).
Petra è un’altra delle mie eroine, e quindi sono di nuovo un po’ di parte.
Anche l’autrice è una delle mie preferite per la sua capacità di dosare
sapientemente leggerezza e profondità (direi che tutti gli autori di questa
raccolta hanno questa capacità). In questo racconto tuttavia Petra è in una
veste totalmente nuova! Lei, una donna così indipendente e così dedita al
lavoro, non si trova con Fermin Garzon, ma si trova con i bambini (non i suoi,
ci mancherebbe, quelli del marito) in un villaggio turistico. E ne esce un
racconto gradevolissimo, ironico, anche avventuroso, perché con i bambini non
si sa mai cosa possa capitare.
ALESSANDRO ROBECCHI- "IL TAVOLO" Ho conosciuto Alessandro Robecchi al Salone del Libro di Torino, dove
presentava “Questa non è una canzone d’amore” e mi è rimasto simpatico da
subito, e così è la sua scrittura. Non sapevo neanche cosa fosse “Il tavolo”,
adesso lo so. L’autore è molto bravo a
descrivere l’aridità, la solitudine e la malinconia della Milano estiva, e
anche in questo racconto viene celebrata l’inefficienza della burocrazia e
della giustizia, perché il protagonista, derubato, dovrà arrangiarsi da solo.
FRANCESCO RECAMI- "GIALLO A MILANO
(MARITTIMA)" I racconti di Recami sono sempre ricchi
di equivoci e colpi di scena, e sono spesso un’odissea. Ricordo bene quello con
“Elenoire” della raccolta “ferragosto in giallo” di un anno fa. Tuttavia il
racconto di quest’anno l’ho trovato più divertente, sebbene sia sempre presente
una nota di amarezza nel descrivere le difficoltà dei rapporti familiari e il
modo in cui vengono trattati gli anziani. La casa di ringhiera, il condominio
sono uno specchio della famiglia e dei suoi problemi. Qui non siamo nella casa
di ringhiera, siamo al mare, ma i contrasti, l’incomunicabilità non sempre
vanno in vacanza.
GAETANO SAVATTERI- IL LATO FRAGILE Non
conoscevo questo scrittore e leggerlo è stato per me una piacevolissima
scoperta. Rimedierò al più presto a questa lacuna, perché “Il lato fragile” mi
ha colpita. In poche pagine viene descritto un mondo, dall’aeroporto Falcone e
Borsellino, al mare della Sicilia, alle cassatine calde, alle vie di Palermo,
al lato oscuro . . . E viene descritto il mondo interiore del personaggio, un
gran bel personaggio. Sono sempre affascinata dai racconti che contengono
verità. In uno stile poetico, nel senso di emozionante, vengono toccate due
realtà a me molto care: la Sicilia e la legalità.
© Miriam Caputo
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