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martedì 3 settembre 2013

Gli innamoramenti_Javier Marìas




Gli innamoramenti_ Javier Marìas
Einaudi Editore
2012
p. 306

Trama:
Maria Dolz, narratrice e protagonista, incontra ogni mattina in un caffè di Madrid una coppia, e li osserva, pur non conoscendoli, e li ammira, pensando che rappresentino la coppia perfetta. Un giorno per caso viene a scoprire che l’uomo è stato barbaramente assassinato in un garage da un balordo e così, indaga più approfonditamente sulle vite dei due amanti. Nel porre le condoglianze alla vedova, Luisa,  instaura con la stessa una fugace amicizia , che le permette di conoscere Javier Dìaz Varela (il miglior amico del defunto), con il quale instaura una relazione, pur accorgendosi, quasi immediatamente ,che questi è innamorato di Luisa, e non attende altro che questa si riprenda dal lutto.
In una narrazione sapientemente lenta si viene a scoprire mano a mano che le cose non sono mai come sembrano. 


Recensione: un libro molto particolare, un giallo metafisico, che è stato definito dalla critica “ipnotizzante” ed effettivamente è così, la narrazione prende il lettore, sebbene i fatti scorrano lenti. Infatti è un libro che induce molto alla riflessione sui temi della vita e della morte,  e dei rapporti umani.
Personalmente ciò che mi ha colpita di più è il piano dei pensieri che si sovrappongono.  C’è il piano dei pensieri della narratrice,  poi c’è il piano dei suoi interlocutori, Luisa, Javier, gli scrittori della casa editrice per cui Maria lavora (anche se si tratta di episodi marginali, ma utili a delineare il personaggio di Maria, e la sua vita) e poi c’è il piano di ciò che Maria immagina che i suoi interlocutori o conoscenti pensino…E non è un piano trascurabile, perché lo immagina con dovizia di particolari e con ragionamenti molto articolati. Infine, e non è da meno, il piano di ciò che realmente viene pensato, e sentito interiormente, rispetto a ciò che viene effettivamente esternato. È un libro sui pensieri, sull’interiorità, non solo sui fatti, e l’autore mette mirabilmente in evidenza come esista una realtà parallela ai fatti, quella dell’immaginazione,  ciò che è creato dalla mente umana, non soltanto la fantasia, tipica della letteratura, ma ciò che ciascuno di noi crea in sé stesso, che rappresenta un mondo a sé, parallelo alla realtà. Perché in fondo la realtà cos’è?
Questa è la mia personale interpretazione, la sensazione che ha lasciato  a me questo libro.
 Degno di nota è che l’autore abbia imbastito questa narrazione “dei pensieri” con citazioni letterarie, e sempre in maniera approfondita: Balzac "Il colonnello Chabert" e Dumas “I tre moschettieri”.

Oltre che un giallo metafisico io lo definirei un giallo psicologico, sicuramente da leggere.

© Miriam Caputo

FRASI:

"Quando qualcuno è innamorato, o più precisamente quando lo è una donna e per  di più è all'inizio e l'innamoramento possiede ancora l'attrattiva della rivelazione, in generale siamo capaci  di interessarci a qualsiasi argomento che interessi o di cui parli colui che amiamo"


Elliot Erwitt_Magnum/contrasto




"Il passare del tempo esaspera e condensa qualsiasi tempesta, anche se al principio non c'era neppure una nube minuscola all'orizzonte. Ignoriamo quel che il tempo farà di noi con i suoi strati sottili che si sovrappongono indistinguibili, in cosa è capace di trasformarci. Avanza in silenzio, giorno per giorno e ora per ora e passo per passo avvelenato, non si fa notare nel suo surrettizio lavoro, così rispettoso e cauto che non ci provoca mai una spinta né un sussulto"



"Quando qualcuno è stato abbandonato si può fantasticare un ritorno, che l'abbandonatore rivedrà la luce un giorno e tornerà al nostro cuscino, perfino se sappiamo che oramai ci ha sostituito e che è impelagato con un'altra donna, in un'altra storia e che si ricorderà di noi soltanto se gli andrà male con la nuova, o se insistiamo e ci facciamo vivi contro la sua volontà..."

"La finzione ha la facoltà di mostrarci quel che non conosciamo e quel che non accade"





copyright Miriam Caputo


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