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mercoledì 18 febbraio 2015

I milanesi ammazzano al Sabato_ Giorgio Scerbanenco



"Le donne che non hanno paura di mangiare sono le migliori donne"


L'unica frase positiva che ho trovato in questo libro, di una violenza inaudita, fisica ma sopratutto morale. Scritto magistralmente, con uno stile limpido, chiaro ed asciutto, in modo tale che la meschinità umana venga a galla ancor più prepotentemente. 
Pochi orpelli nel linguaggio mettono meglio in evidenza la crudezza dei fatti:un padre che cerca giustizia per la propria bambina, una minorata mentale, scomparsa da cinque mesi.

Il personaggio del papà fa una pena da strappare davvero il cuore. Duca Lamberti, il protagonista, con la sua squadra di inquirenti indaga nei bassifondi e nei bordelli di Milano.

Di Scerbanenco, scrittore che ha spaziato nei generi più disparati, considerato il padre del giallo italiano, io ho sempre letto solo racconti, è il primo romanzo che leggo e non sarà di sicuro l’ultimo che leggerò.
 "I milanesi ammazzano al sabato" fa parte di una quadrilogia e sono consapevole che avrei dovuto leggere prima gli altri, partendo da "Venere Privata" per chiarire le vicende che riguardano Duca Lamberti, sia private sia professionali (la prima frase che ho citato la pronuncia verso la sua donna Livia, ma devo capire meglio i loro rapporti). Tuttavia io tendo a scegliere i libri così, a istinto a fiuto, lo volevo leggere, l'ho divorato e non mi sono pentita. Con Scerbanenco non si sbaglia mai.

© Miriam Caputo, riproduzione riservata


"I criminali non sono mai intelligenti. La delinquenza è una forma sordida e pericolosa di idiozia, nessuna persona, appena appena intelligente, fa il ladro, il rapinatore, l'assassino".



"La civiltà di massa ha questo pregio, che ciascuno può annegare liberamente senza che gli altri gli diano fastidio, nel tentativo di salvarlo. In fondo è una forma di delicatezza e di rispetto dell'opinione altrui di morire da sé"



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