La banda Sacco_Andrea Camilleri
Sellerio
editore
2013
p.
181
Un romanzo storico, un capolavoro del Maestro Andrea
Camilleri, che narra una storia vera, quella della famiglia Sacco, Luigi e i suoi cinque figli: Vincenzo,
Salvatore, Vanni, Girolamo, Filomena e Alfonso. La storia si svolge all’inizio
del ‘900 in Sicilia. I Sacco sono una famiglia onesta, che ha raggiunto
l’agiatezza con il lavoro e la fatica. Uno dei figli, Alfonso è anche destinato
dal padre a diventare avvocato. Tutto si rovina non a causa loro, ma a causa
della mafia, dal giorno in cui Luigi riceve una lettera anonima (che sarà
proprio Alfonso a leggergli) minatoria, ma non vuole assolutamente piegarsi
alla mafia ed è da questo momento che inizia la guerra fra i Sacco e la mafia.
Angherie, agguati, morti innocenti (fra i quali Luigi), ma soprattutto,
manipolazione della giustizia, tanto da incolpare i Sacco di reati che non
hanno mai commesso e costringerli alla latitanza. Questa manipolazione di
testimoni, talvolta anche torturati e collusione delle forze dell’ordine con la
mafia raggiunge l’apoteosi, con l’avvento del fascismo. Ed è proprio sotto il
fascismo che la storia dei Sacco ha il suo epilogo, sottoposti ad un vero e
proprio linciaggio, e ad un processo, i cui incartamenti, insieme ad altra
documentazione sono finite nelle mani del Maestro, tramite Giovanni Sacco,
figlio di Girolamo.
Questo libro è un vero capolavoro perché, attraverso
la storia della famiglia Sacco, riesce anche a condensare la storia d’Italia di
un certo periodo storico, fino ad arrivare alla grazia concessa dal Presidente
Segni, e alla conoscenza in carcere di personaggi del calibro di Antonio
Gramsci, definito dal pubblico ministero del processo “bolscevico”. La storia
si mescola anche con la politica, infatti la colpa dei Sacco non era solo
quella di non essersi piegati alla mafia, ma anche quella di essere socialisti.
Inoltre alle vicende di angherie e di sangue si aggiunge una piccola nota di
romanticismo, quella della storia d’ amore fra Alfonso e Pina, che lo attese
per sposarlo per quarant’anni fino all’uscita dal carcere, storia che il
Maestro sa descrivere in maniera davvero commovente.
La maestria di Camilleri è proprio quella di rendere
con un linguaggio semplice e diretto una storia complicata e piena di personaggi
storici coinvolti. La genialità a mio parere sta nella semplicità, non mi
stancherò mai di dirlo. Inoltre qui Camilleri è riuscito a rendere interessante
anche una vicenda storica per una come la sottoscritta, che non ama leggere i
romanzi storici (ma non si sa mai che io non mi converta) e che non ha mai
amato la storia (almeno per come me l’hanno insegnata a scuola, al liceo
classico, o all’università in Storia del diritto) ma ha sempre preferito lo
studio del pensiero e della filosofia. Nonostante ciò questo libro l’ho letto
con vero piacere e ciò che mi ha colpita, è l’attualità della tematica. Mi sia
concesso, è passato un secolo eppure la burocrazia è ancora manipolata non a
vantaggio del cittadino ma del “sistema” e purtroppo esistono ancora processi
in cui i testimoni sono “manipolati” ovviamente in altri modi, ed episodi che
salgono alle cronache di soggetti maltrattati senza alcun rispetto della vita
umana. La differenza è che oggi nell’era globale tutto è immediato ed amplificato,
mentre la vicenda Sacco ha impiegato un secolo per giungere a noi tramite la
sapiente penna di Andrea Camilleri.
© Miriam Caputo
FRASI :
“almeno il
povero Renzo Tramaglino ebbe restituiti i quattro capponi dell’Avvocato
Azzeccagarbugli, conoscendo che aveva da fare con i bravi di Don Rodrigo. E
ancora nella nostra grande Italia, tanti avvocati guardano più i Don Rodrigo
che le povere vittime di essi” (Alfonso Sacco)
“...Finalmente
incontra quello che circava disperatamente di incontrari: il paro d’occhi di
una picciotteddra della quali è innamorato. L’occhi della picciottedra sunno
cummigliati dalle lagrime. Li ritroverà, quell’occhi, squasi quarant’anni
doppo.”
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